Scoperto il finanziamento segreto dell’UE a Hamas!

Scoperto il finanziamento segreto dell’UE a Hamas!
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Una rivelazione straordinaria ha messo l’Unione Europea (UE) sotto i riflettori, sollevando una serie di interrogativi sulla sua neutralità e sui finanziamenti concessi. Tra il 2014 e il 2022, la generosità dell’UE ha elargito 1,7 milioni di euro all’Università Islamica di Gaza. Ma questa non è un’istituzione accademica qualsiasi: è strettamente legata a Hamas, l’organizzazione palestinese nota per le sue azioni contro Israele. I legami tra l’università e Hamas risalgono alla sua fondazione ad opera di Ahmed Yassin, una figura di spicco dell’organizzazione.

Dietro l’Università Islamica di Gaza si celano controversie che hanno fatto scalpore. Essa ha distribuito DVD celebrativi dedicati ai “martiri” di Hamas, in particolare alle Brigate Ezzedine al-Qassam, il braccio militare dell’organizzazione noto per le sue operazioni contro Israele. Ma le sue ambizioni di influenza non si fermano qui: attraverso il programma Erasmus+, l’università ha stabilito legami con istituti europei e turchi, espandendo così la sua influenza oltre i confini di Gaza. Non si limita a essere un luogo di studio, ma ha contribuito anche alla formazione di leader chiave di Hamas, come Ismail Haniyeh e Mohammed Deif.

Ma le rivelazioni più inquietanti provengono dalle fonti israeliane, che svelano dettagli ancora più preoccupanti. Si parla di offerta di risorse e strutture, come laboratori per i razzi, e di riunioni strategiche per i leader militari di Hamas all’interno dell’università. Questi dettagli sono particolarmente allarmanti, soprattutto considerando che l’UE ha sospeso i finanziamenti ai territori palestinesi in risposta alle aggressioni di Hamas contro Israele.

L’eurodeputata Silvia Sardone ha espresso profonda preoccupazione per questi finanziamenti, sottolineando come l’UE sembri aver sostenuto realtà estremiste negli ultimi anni, compresi gruppi affiliati ai Fratelli Musulmani e l’endorsement del velo islamico nelle comunicazioni istituzionali. Queste rivelazioni gettano un’ombra sulla direzione degli aiuti dell’UE e mettono in evidenza l’importanza della trasparenza nelle operazioni finanziarie.

Queste preoccupazioni alimentano lo scetticismo crescente dell’opinione pubblica europea riguardo all’utilizzo effettivo dei fondi destinati all’estero. L’UE ha sempre dichiarato di sostenere la pace, la giustizia e lo sviluppo sostenibile, ma questi finanziamenti controversi sembrano essere in netto conflitto con tali principi.

È vitale che l’UE conduca un’indagine approfondita e imparziale per scoprire la verità sull’utilizzo dei fondi. Se emergesse che i finanziamenti sono stati impiegati in modo improprio, l’UE dovrebbe rivedere le proprie politiche e garantire che simili errori non si ripetano in futuro.

Molti paesi europei considerano il sostegno all’educazione e alla formazione come un mezzo per promuovere la pace e la stabilità nel Medio Oriente. Tuttavia, è fondamentale garantire che tali fondi non vengano deviati verso attività che minacciano questi nobili obiettivi.

Il caso dell’Università Islamica di Gaza solleva anche interrogativi sulla responsabilità dell’UE nel monitorare le organizzazioni beneficiarie e nell’assicurare che le risorse vengano utilizzate in modo costruttivo. Solo attraverso tale vigilanza si può sperare in una pace duratura e autentica nella regione.