Gaza sotto assedio: come un fotografo ha catturato l’orrore della guerra su Instagram

Nel cuore della Striscia di Gaza, dove il caos e la distruzione regnano sovrani, si sta affermando un giovane fotografo come una figura di spicco nel mondo del giornalismo di guerra. Si tratta di Motaz Azaiza, poco conosciuto fino a pochi mesi fa, ma che ha rapidamente conquistato milioni di seguaci su Instagram, condividendo immagini e storie dalla zona di conflitto. Attraverso questo reportage, esploreremo la sua straordinaria ascesa e il suo impatto nel documentare la realtà della guerra.
L’8 novembre, un’inchiesta pubblicata dall’organizzazione Honest Reporting ha accusato diversi fotografi di Gaza di essere stati a conoscenza dei piani di Hamas per un attacco avvenuto il 7 ottobre. Nonostante queste accuse abbiano rapidamente perso credibilità, si sono diffuse ampiamente nei media occidentali, amplificate da vari account social del governo israeliano.
Le reazioni non si sono fatte attendere, con alcuni politici israeliani che hanno addirittura equiparato i giornalisti a terroristi. Queste affermazioni hanno sollevato preoccupazioni in merito al rispetto delle norme internazionali sulla protezione dei giornalisti durante i conflitti armati.
Fortunatamente, molti media occidentali hanno respinto le accuse di Honest Reporting. Il New York Times, che aveva collaborato con almeno uno dei fotografi accusati, ha sostenuto che i giornalisti stavano semplicemente documentando gli eventi in tempo reale e che le loro azioni erano in linea con il normale lavoro dei fotoreporter durante situazioni di crisi.
Tuttavia, questo episodio ha messo in luce le sfide etiche che i giornalisti di guerra devono affrontare quotidianamente. La questione di documentare senza intervenire è ancora dibattuta, e Azaiza, con i suoi milioni di follower su Instagram, è diventato un esempio di come il potere delle immagini possa influenzare la percezione globale di un conflitto.
Motaz Azaiza, laureato all’Università Al Azhar di Gaza, è diventato un fotografo freelance nel 2018. Lavorando per l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite, ha catturato immagini che mostrano la devastazione causata dalla risposta israeliana a Hamas. Le sue foto sono state condivise in tutto il mondo arabo e musulmano, portando la crudezza della guerra sui dispositivi mobili di milioni di persone.
Ma il prezzo del suo lavoro è alto. Si stima che Israele abbia ucciso almeno 39 giornalisti a Gaza dall’inizio del conflitto. Questi giornalisti, come Azaiza, sono costantemente sotto la minaccia di attacchi e devono cercare rifugio in ospedali sovraffollati per rimanere in contatto con il mondo esterno.
In un momento in cui l’accesso a Gaza è limitato per i giornalisti internazionali, reporter come Azaiza stanno svolgendo un ruolo fondamentale nel portare la verità della crisi palestinese alla luce. Nonostante la celebrità improvvisa, Azaiza non è immune alla tragedia che lo circonda. Ha perso oltre 15 membri della sua famiglia negli attacchi israeliani, un ricordo costante della brutalità del conflitto.
Azaiza e altri giornalisti come lui continuano a sfidare le difficoltà etiche e i pericoli per portare avanti la missione di documentare la verità, nonostante tutto.